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11 settembre 2006

NeXTstation: sostituire l'hard disk

O perché il disco è danneggiato dagli anni che passano, o perché si ha necessità di spazio in più oltre ai canonici 105 Mb che vengono di serie con la macchina, capita di dover sostituire l'hard disk.
Qui propongo una rielaborazione e traduzione di un howto in inglese trovato in rete ( http://www.bangmoney.org/nextstep/hard_drive.html ) che integro con un paio di fotografie della nostra "Black" girl in deshabille.

Per prima cosa, procuriamoci un cacciavite a stella, e togliamo l'unica vite nera che vediamo nella parte posteriore della "Slab". Quindi solleviamo il case e lo facciamo scorrere in avanti fino a sfilarlo del tutto.

Dopo esserci ripresi dalla vista della nostra bella mora "desnuda" (la qualità costruttiva e stilistica ci riporta alla memoria di macchine più moderne di casa a Cupertino), procediamo.
Stacchiamo il cavetto di alimentazione (in rosso) dalla scheda madre, a seguire quello SCSI (in giallo). Riprendiamo quindi in mano il cacciavite, e svitiamo la vite che vediamo alla sinistra dell'hard disk (nella foto in verde). Il disco poggia su una piastra di metallo, che, tramite cerniere, è fissata alla macchina. Alziamo il disco, posizionandolo verticalmente rispetto alla scheda madre, aiutati dal movimento della piastra, quindi sfiliamola. Da qui in poi la strada è in discesa: stacchiamo il cavetto di alimentazione e quello SCSI dall'hard disk e attacchiamoli al nuovo ospite; svitiamo il vecchio disco dalla piastra per rimpiazzarlo col nuovo, e ripercorriamo i passi fin qui seguiti a ritroso, a ricomporre e rivestire la "pizza-box".

24 agosto 2006

NeXTStep 3.0

Da una VHS del 1991, la presentazione di NeXTStep 3.0 fatta da Steve Jobs.

16 agosto 2006

Configurazione della rete in NeXTStep

NeXTStep 3.3 ci offre un semplice strumento per la configurazione della rete della nostra macchina: SimpleNetworkStarter.app - SNS (nelle versioni precedenti queste impostazioni erano eseguite da Hostconfig.app).

Una volta scelto il nome della nostra macchina (Nome del nodo) e l'indirizzo IP, "clicchiamo" su Opzioni di rete, dove sarà possibile configurare il gateway di default (Router), la netmask, e un nome di dominio NIS, se in uso nella nostra rete LAN.
Fatto ciò, sarà sufficiente "cliccare" su Imposta e quindi Configura: verrà chiesto di attaccare il cavo di rete se non lo si è già fatto, e al prossimo riavvio, la nostra macchina sarà in grando di comunicare con le altre della LAN.

Ora basta creare il file /etc/resolv.conf contenente l'ip del gateway (nella forma nameserver ip) per poter comunicare con Internet.

28 giugno 2006

Samba? IPP dancing!

La scenografia è una LAN. I personaggi si caratterizzano assai bene, qualcuno a pelle può stare anche antipatico. La vicenda porta i nostri protagonisti a stampare: la stampante è collegata via USB al client Linux, che farà da server.

La stampa per Linux non è un problema. Un modulo fatto apposta per le stampanti USB (usblp), una stampante HP (hpjis) e tutto fila liscio con l'interfaccia web di CUPS. Ora, per portare la mia linux-box al rango di print-server occorre modificare il file di configurazione di CUPS per dirgli, semplicemente, di ascoltare in LAN:

< location >
Order Deny,Allow
Deny From All
Allow From 127.0.0.1
Allow From 192.168.1.*
< / location >

Windows si sente un po' retrò in questo periodo e decide di vestirsi come nel '98. Lui per stampare ha due strade: ballare la Samba o mettere un pizzico di modernità tra le pieghe del suo stack (TCP/IP nds.). Scarichiamo quindi l'estensione IPP per Windows 98 da: http://www.microsoft.com/Windows98/downloads/contents/WUPreviews/IPP/, installiamolo, scarichiamo i driver per Win32 relativi alla stampante, e procediamo all'installazione seguendo i cari wizard. Purtroppo i driver HP per Windows, nonostante la stessa HP abbia sviluppato assieme a Microsoft l'estensione IPP per Win32, non funzionano come devono, e stampano... come uno specchio! Corriamo ai ripari con i driver PostScript generici che fornisce l'Adobe stessa:
http://www.adobe.com/support/downloads/product.jsp?product=44&platform=Windows. Modifichiamo quindi il driver della stampante con quello PostScript generico, e tutto va alla perfezione.

Anche NeXTStep si sente retrò, ma al contrario di Windows, vuole mantenere a tutti i costi il suo alone di vintage. Lui vuole addirittura che si simuli un server HP JetDirect. La malleabilità di Linux in questo caso ci è di estremo aiuto: inseriamo in inetd.conf la seguente riga, e poi ricordiamo di avviare il superdemone:

9100 stream tcp nowait lp /usr/bin/lp lp -d < coda di stampa >

e con una modifica ai file mime.convs e mime.types di CUPS, per permettere la stampa in raw, abbiamo una NeXTstation che stampa nella nostra rete locale.

Più facile la vita per Tiger. MacOSX, per la sua natura diabolica (BSD nds.), viene già con CUPS installato. E' sufficiente quindi scaricare i driver ESP Ghostscript e HPJS per MacOSX (http://www.linuxprinting.org/macosx/hpijs/), installarli, e aggiungere una stampante dal wizard che gli esteti del buon Jobs ci propinano per la nostra causa.

Samba?

Links

#Linux-help @ irc.Azzurra.org: http://pollycoke.wordpress.com/

Rewriting WindowMaker: http://nextmaker.blogspot.com/

NeXT Computer forum: http://www.nextcomputers.org/forums/

20 marzo 2006

Haiku - OpenBeOS soul

Ecco come si presenta Haiku, nel suo stato di sviluppo attuale (Revision 16751) - qui in emulazione con QEmu (c'è un bug non ancora risolto di Haiku che non lo fa funzionare con QEmu Accelerator). Il vecchio OpenBeOS è ancora un progetto giovane, ma promette bene. Completamente riscritto ed Open Source, si propone come alternativa e successore di Zeta/BeOS. Ora non è usabile, e per i nostalgici e per chi volesse un sistema operativo diverso dai soliti noti, bisogna puntare su Zeta, di cui è disponibile un livecd a http://yellowtab.com/news/article.php?id=167.
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23 gennaio 2006

NeXT Mp3 Play!

Le note e le melodie di Mother's Little Helper che escono dagli speaker interni del MegaPixel Monitor, creano un'atmosfera surreale.
Tutto grazie ad un programmino, nxmp3play, non più mantenuto, per motivi di royalties.

Con le limitazioni del caso per la NeXTstation (audio in mono e a 22 Khz), anche dal Black Hardware esce buona musica. Ma avevamo dubbi?

Qui un link da cui scaricare il programma.

02 gennaio 2006

Tips&Tricks

Indice:

CSH completion on NeXTStep 3.3
OpenOffice.org 2.0 e temi GTK+
Masterizzatore esterno USB: i moduli necessari
Aggiornamenti in Firefox ed estensioni
Ripristino delle configurazioni di default in NeXTStep
NTP client e fuso orario in NeXTStep
Firefox e Flashplayer Plugin



Da quanto ho visto, sembra che di default questa funzione non sia attiva. Per attivarla digitare:
set filec=1

e per rendere le impostazioni permanenti, modificate i file .cshrc nella home degli utenti. A questo punto premendo Escape o Ctrl+D avremo il completamento e le varie possibilità.

Per far usare i temi GTK+ anche a OpenOffice.org, esportate la seguente variabile nel file ~/.profile come segue:
export OOO_FORCE_DESKTOP="gnome"

quindi rileggete l'environment locale con:
. .profile


Da "lsmod":
[...]


usb_storage 33540 0
scsi_mod 99432 3 sg,sr_mod,usb_storage
usbcore 121084 6 ohci_hcd,ehci_hcd,usb_storage,uhci_hcd


[...]

in un kernel Linux 2.6.

Spesso, aggiornando a nuove minor release di Mozilla Firefox, le vecchie estensioni e temi non funzionano più. Questo è dovuto ad un mancato aggiornamento delle stesse, o se vogliamo, ad un ristretto range di compatibilità con le versioni del browser. Le estensioni non sono altro che archivi compressi con zip, quindi gestibili tranquillamente. Ma vediamo un esempio:

unzip it.xpi
Archive: it.xpi
creating: chrome/
inflating: chrome/chromelist.txt
inflating: chrome/it.jar
inflating: chrome.manifest
inflating: install.rdf

Il file che ci interessa è l'install.rdf, un file xml, facilmente interpretabile e modificabile. Noi dobbiamo mettere mani alla sezione <em:targetapplication> </em:targetapplication>, modificando i valori di:

<em:minVersion> 1.5 </em:minVersion>
<em:maxVersion> 1.5.0.1 </em:maxVersion>


secondo le nostre esigenze. Una volta salvato il file, possiamo ricreare l'archivio col comando zip.


A volte capita di sbagliare qualche configurazione, compromettendo il boot della macchina (in realtà si arriva comunque ad una shell root). Per ripristinare le configurazione di default sicuramente funzionanti è sufficiente eseguire i seguenti comandi: l'interpretazione degli stessi è elementare:

mv /etc/netinfo /etc/netinfo.OLD
mv /etc/hostconfig /etc/hostconfig.old
cp -rp /usr/template/client/etc/netinfo /etc
cp /usr/template/client/etc/hostconfig /etc




Una volta inserita una semplice riga in /etc/rc.local per la sincronizzazione via ntp al boot del sistema (vi rimando al man di ntp per la configurazione dello stesso), si dovrà selezionare nelle Preferenze per la data e l'ora di Preferences.app, il fuso orario CET - Europa Centrale. Al contrario, usando GMT+1 si sarebbe in ritardo di un'ora (http://it.wikipedia.org/wiki/GMT).

Firefox 3.0.3 e Shockwave Flash 10.0 r12 sono una configurazione funzionante. Tuttavia ho notato che dopo alcuni giorni di utilizzo, Firefox ha dei freeze quando si guardano filmati in flash dal browser che richiedono un kill all'applicazione. Se anche voi notate un comportamento del genere, la soluzione è abbastanza semplice: far rigenerare a Firefox i file ~/.mozilla/pluginreg.dat ~/.mozilla/firefox/profilo.default/pluginreg.dat e ~/.mozilla/firefox/profilo.default/xpti.dat. Quindi, una volta chiusa la sessione corrente del browser, rm $file_di_cui_sopra e avviare Firefox.